Cari amici e compagni,
Siamo a distanza di 20 anni da quando è iniziato il disastro nei Balcani, sfascio di un paese grande che fu l’esempio di convivenza multietnica poi arrivarono l’embargo e missili che rasarono al suolo piccola Yugoslavia già distrutta e impoverita dalle sanzioni.
Cosa è cambiato in un decennio? Il nostro paese ora si chiama Serbia (dal 1882 fino ad oggi 9 volte ha cambiato nome), la maggioranza di popolazione si dichiara ancora come yugoslavi, siamo in 7 milioni e secondo le statistiche uno su 10 vive sotto la soglia della povertà. Piu colpita dalla povertà è la fascia dei bambini, particolarmente bambini e ragazzi malati e figli dei profughi.
Cosa è la soglia della povertà in Serbia? Sono 8.800 dinari cioè chi spende meno di 80 euro al mese, piu precisamente 2,5 euro al giorno per cibo, bollette, vestiario, istruzione, sanità ecc. Con cambio dinaro/euro povertà aumenta ogni giorno e cresce numero di mense popolari dove alle famiglie viene consegnato 1 pasto al giorno (per queste famiglie l’unico pasto in giornata). Il salario medio in Serbia è 321 euro al mese, la pensione media 193 euro al mese (l’Istat – 25.11.2010). Secondo l’ISTAT serbo paniere mensile a settembre del 2010 (di una famiglia media di 4 membri) è stato 85.479,63 dinari cioe 810 euro.
Per quanto riguarda “l’affare del secolo“ secondo il governo serbo riferito al Contratto con la Fiat fino ad oggi alla FAS (Fiat Auto Serbia) si fa solo assemblaggio della vettura Punto con i particolari che arrivano dall’Italia, per parecchi mesi la maggioranza dei lavoratori era in cassa integrazione 2 settimane al mese con salario medio di 270 euro al mese. Ora tutti lavorano (1.050 lavoratori della FAS) per assemblare le scorte entro Pasqua perchè dalla Pasqua fino a novembre del 2011 saranno tutti in cassa integrazione. Ora prendono il salario di 300 euro al mese. Nel frattempo 1.600 lavoratori della fabbrica Auto che non sono stati assunti dalla FIAT aspettano soluzione per il futuro.
Cari amici e compagni, speriamo che i dati di cui sopra possano aiutarvi a immaginare la vita in Serbia ed innanzitutto a capire quanto sia ancora prezioso il vostro contributo di solidarietà. Noi sappiamo che grave crisi economica ha colpito pure il vostro paese ma vi invitiamo a non far cessare il vostro contributo di solidarietà per aiutare questi ragazzi sfortunati a finire gli studi e costruire assieme ai vostri figli un mondo migliore senza guerre, odio etnico e con lavoro per avere una vita dignitosa.
Ringraziamo tutti gli adottanti e Associazioni che con massima trasparenza hanno gestito questo progetto di solidarietà.
Rajka Veljovic Radoslav Delic
Ufficio relazioni estere Segretario generale e adozioni a distanza Sindacato ZASTAVA
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