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Progetto – Decani Enclavi Metohija grb

 

 

Novembre 2009.

All'interno delle attività di solidarietà della nostra Associazione, in particolare del Progetto SOS Kosovo Metohija, comunichiamo che abbiamo dato avvio ad un nuovo Progetto che riguarderà le enclavi e le famiglie isolate di Metohija.

Questo nuovo impegno si è reso possibile facendo seguito alla richiesta giuntaci dai Padri ortodossi di Decani che da alcuni mesi hanno iniziato un lavoro di assistenza alle enclavi ed a famiglie isolate del Metohija. Questo consiste in una visita settimanale fissa alle enclavi ed a queste famiglie serbe isolate, per  ricevere le loro richieste di emergenza primaria e portare aiuti, sostegni e solidarietà morale.

Il Progetto definito in un incontro specifico avvenuto con alcuni Padri a Torino, non potrà certo risolvere i problemi drammatici e sempre più difficili delle minoranze serbe e non albanesi di quell'area, rinchiuse ed isolate nelle enclavi, ma sarà un ulteriore piccolo sostegno al nostro impegno per la solidarietà, la verità e la giustizia in quella terra vessata e oppressa da violenza ed ingiustizia.

L'accordo preso è di impegnarci ad una collaborazione definita su questi obiettivi iniziali :

  • Sostegno economico a figli di rapiti o scomparsi di quell'area

  • Sostegno materiale legato ad emergenze specifiche, da loro richieste (contributi economici particolari, medicine, aiuti alimentari)

  • Limitati progetti specifici per piccole enclavi, da loro richiesti come di primaria necessità

  • Acquisto di produzioni realizzate a Decani e dalle famiglie (dal vino alla cera, a produzioni della terra, a lavori artigianali in legno o lana fatti dalle donne, ed altro)

  • La divulgazione di materiale informativo circa la situazione della vita della gente e le loro richieste ed esigenze

Il primo passo è stato una piccola donazione economica simbolica, che ha sancito  l'avvio della collaborazione stabilita.

Il nostro referente in loco del Progetto è Padre Pietro che è colui che settimanalmente, sotto scorta internazionale, si reca presso le enclavi a portare e a raccogliere le richieste di aiuto e solidarietà, per l'Italia è Enrico Vigna.

Con soddisfazione, ma anche consapevolezza delle difficoltà, invitiamo tutti i nostri soci, amici, sostenitori dell'impegno di solidarietà concreta e consapevole, che dura ormai da oltre dieci anni con il popolo serbo e le altre minoranze, angariate dalle violenze criminali e terroriste, nella ex Jugoslavia e nel Kosmet, a continuare a darci una mano e riaffermare così concretamente i valori della solidarietà, dell'amicizia e della pace tra i popoli.

Questo, insieme alla battaglia per la verità e la giustizia, sono le basi fondanti del nostro impegno e lavoro.

La nostra Associazione, che in questi dieci anni si è fondata e caratterizzata su basi laiche e apartitiche, indirizzando e sostenendo fino all'ultimo centesimo esclusivamente realtà formate dalla gente e dal popolo, quindi non istituzionali, ha scelto un impegno con i Padri di Decani, e ciò è un riconoscimento al fatto che questi Padri, che ogni giorno rischiano la vita per riaffermare il diritto a restare in quella terra insieme al proprio popolo, rappresentano un avamposto di giustizia e diritti dei popoli a vivere, esistere e lavorare nella propria terra e dei propri avi.

Come testimonianza di questo, ricordiamo il DVD «Kosovo nove anni dopo» di R. Iacona per RAI TRE ed il reportage DVD: «Kosovo 2005, viaggio nell'apartheid» di R. Veljovic ed E. Vigna, disponibili a chi ne facesse richiesta, come documentazione.

Su queste basi il cammino e l'impegno sono in comune e condivisi.

 

“… il sole non sa che i miei occhi sono felici come tutta la natura, ma il mio cuore è triste a causa di tutto ciò che accade intorno a me. Saltellerei anch’io allegramente e canticchierei per i tanti boschi e radure, ma non posso. Non posso per le persone, non posso per le mine e non posso per le tante cose che stanno in agguato ad ogni mio passo. Nelle mie vicinanze, non tanto lontano da me, solo una decina di metri, si sentono il rumore allegro dei bambini, i colpi del pallone, canzoni che si svolgono dietro allegre altalene, e io posso solo osservare tutto ciò e pensare: perché non posso anche io giocare, cantare e rallegrarmi della primavera con i miei coetanei? Che colpa abbiamo commesso, per cui da dieci anni aspettiamo la primavera con il cuore di ghiaccio?….”

(Milica S., Kosmet - tratto dal libro “Dalla guerra all’assedio, lettere di bambini serbi del Kosovo Metohija, di E. Vigna )

 

 

 

Il Direttivo di SOS Yugoslavia – SOS Kosovo Metohija

Associazione di  Solidarietà - Onlus

 

 

Novembre 2009

 

 

 

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